You Imperia

Un amore finisce com'è cominciato, con una domanda alla quale non si sa dare una risposta:
all'inizio è "Mi sono innamorato di te?" e alla fine è "Ti amo ancora?"
La risposta alla prima domanda è "Sì", se ci domandiamo se siamo innamorati di una persona conosciuta da poco significa che lo siamo almeno un poco, ma se dopo un anno o venti cominciamo a domandarci "L'amo ancora?" la risposta è quasi certamente "No".
Perchè quando si ama non si fanno domande, si vive. Le domande presuppongono un dubbio e il dubbio mal s'accorda con l'amore. L'amore per essere tale è incondizionato, perdona tutto all'amato, fino alla follia. L'amore condizionato è quello che caratterizza il tipico rapporto che vive la stragrande maggioranza delle persone oggi...dove il confine fra affetto ed interessi è quasi sempre promiscuo, incerto e facilmente espugnabile da un terzo...
Con il dubbio si entra irrimediabilmente in quella fase dove tutto si aggroviglia, si incasina, ma dalla quale stai sicuro non può venire nulla di buono...e che soprattutto niente ha più a che fare con l’amore...
Lo so, lo so...sembrano seghe mentali alla Marzullo, ma se vi soffermate un attimo non potete non convenire con me...che questa è la pura e semplice realtà!ognuno di voi l’ha provato o cmq lo proverà nella vita...
Certo mi si obietterà che la mia è una visione troppo romantica, magari infantile (addirittura da quindicenne direbbe qualcuno...)...ma credetemi, non c'è miglior condizione o stato mentale nella vita di una persona che quel periodo che intercorre tra la prima e purtroppo l’ultima fatidica domanda...
Ed è proprio per questo che la fine di un amore, un amore vero, è vissuto come una piccola grande tragedia...
Con lui finisce una delle emozioni più autentiche che possa essere provata, con lui si estingue quel fuoco che ti faceva sentire invincibile, diverso, speciale, ma che soprattutto dava un senso a questo altrimenti sempre troppo insipido vagabondare che è la nostra esistenza...
Questa sorta di vuoto cosmico, al di là dei diversi "ruoli", accomuna entrambi i soggetti protagonisti della "storia" una volta che questa giunge al termine...perché, in un modo o nell’altro, una bella mattina ti alzi e inevitabilmente le cose non saranno mai più come prima...
Tu che lasci avrai l’improvvisa consapevolezza che qualcosa è svanito...come evaporato...certo passeranno magari settimane, mesi per focalizzare la cosa, le proverai tutte per farla andare...però ogni giorno sarà sempre più dura...molte delle cose che prima erano semplicemente naturali, cominceranno a farsi pesanti, e via via i campanelli d’allarme cominceranno a suonare sempre più forte...
si parte dai piccoli gesti per arrivare ai rifiuti più "eclatanti", il più classico è il non aver più voglia di fare l’amore con quello che ancora nonostante tutto "credi" il tuo amore...il che però altrettanto frequentemente non esclude la voglia di farlo con qualcun altro...il famoso terzo incomodo, di cui sopra, che spesso alla fine è quello che ti fa capire definitivamente che è ora di staccare la spina...ma ti resterà comunque l’amaro in bocca per la consapevolezza di un "fallimento", per la definitiva presa d’atto della scomparsa di quel sentimento che...semplicemente ti rendeva felice...
Tu che sei lasciato...beh...le cose per te sono un tantino più complicate...
Nella migliore delle ipotesi arrivi preparato all’evento, te lo aspetti...ovviamente starai male come un cane lo stesso, ma almeno non sarà un fulmine a ciel sereno...
Nella peggiore sei ancora pienamente calato nella fase tra la prima e la seconda domanda, chiaramente non te lo aspetti...quando ti viene detta la fatidica frase "Non ti amo più" è come se un uragano improvvisamente travolgesse la tua vita radendo al suolo tutto quello che trova sul suo cammino...ma la cosa peggiore è che subito non provi neanche dolore...ma solo stupore...tu non ci puoi credere che la persona che fino a un attimo prima era la tua vita riesca a farti questo...già quando la lama entra non è il dolore ma lo stupore....
In ogni caso comunque l’amore dovrà morire anche per te, dovrai sforzarti nel tempo di sopprimerlo altrimenti paradossalmente sarà lui a farlo con te...
Dovrai leccarti le ferite da solo...anche perché per te la figura del terzo incomodo "non è prevista" (oltre al danno la beffa...neanche qualcuno con cui consolarti,anche se poi in realtà in questi momenti non te ne frega niente....)...
Certo la posizione del lasciato è forse la peggiore (anzi...correggo il forse..la è di sicuro!!), se non altro perché per lui inizia la sofferenza, nel momento stesso in cui invece finisce quella di chi "finalmente" trova il coraggio di lasciare...e poi perché soprattutto non dimentichiamo che a conti fatti è lui che deve abbassare la testa e subire la decisione dell’altro...Ciò che però accomuna entrambi è che...l’amore è finito (o deve per forza finire), ed è a prescindere una cosa amara...non ci sono vinti e vincitori. In una storia bella, sana, quando l’amore finisce è una sconfitta per tutti e due...perchè entrambi si ritrovano con qualcosa in meno e una cicatrice in più...sfiniti, sfibrati, senza più niente da dare e con inoltre la consapevolezza che bisogna riprendere la navigazione, costretti ad abbandonare il porticciolo sicuro, che per molto tempo li ha protetti, per riprendere il largo...con una barca ancora più piena di buchi...
Ciò non toglie però che, comunque vada, di intraprendere un viaggio così varrà sempre la pena...il mio consiglio altri non può essere che quello di non accontentarsi,mai, di cercare sempre quella persona in grado di farti provare quell’amore totale e incondizionato che non ti fa porre domande ma ti fa VIVERE!
Eh mi fa piacere pensare, amore mio finito, che per noi sia stato così...almeno finchè l’amore non è finito...

Ps: so che questo post è insolitamente serio..ma il blog recita come sottotitolo: avventure e stranezze raccontate da un gruppo di giovani etilisti...beh in questo momento sono SBRONZO!!!
...va bene va bene, mi ripiglio...forse!